E' una teoria sociologica basata sulla Teoria della Scelta Razionale mutuata dalla economia neoclassica e il cui massimo esponente è l'americano Rodney Stark. Quello delle religioni è visto come un mercato in cui diverse "imprese religiose" concorrono nel piazzare i loro prodotti, cioè le singole fedi, presso i consumatori (i fedeli).
Le implicazioni di questa teoria sono compatibili con i proclami degli apologeti dei culti. Infatti, la teoria dell'economia religiosa promuove la persistenza di un mercato libero con molte fedi in concorrenza.
I paesi con un più ampio pluralismo religioso – cioè con la maggiore concorrenza fra imprese religiose – come gli Stati Uniti, o quelli dove l’ingresso di nuove imprese particolarmente attive crea un improvviso aumento della concorrenza (come l’America Latina dopo la cosiddetta esplosione protestante, soprattutto pentecostale, che ha stimolato una vigorosa risposta cattolica), sono anche i paesi dove il numero totale di praticanti religiosi si mantiene stabile o cresce.